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I BRAMBILLA,
PATRIZI MILANESI
La storia del casato, la villa di Castellanza e le Memorie delle villeggiature

18,90

Il volume illustra la storia del ramo patrizio della famiglia milanese dei Brambilla dal XVII secolo alla sua estinzione avvenuta negli anni Settanta del Novecento. Grazie a fortunati matrimoni con la nobiltà di provincia e a provvidenziali lasciti testamentari, il casato, che all’epoca di Carlo (1606-1663) aveva ripiegato su Sesto Calende, tornò a risiedere a Milano con Giulio Cesare II (1685-1755), ammesso nel Patriziato cittadino all’alba del terzo decennio del ‘700. Nell’Ottocento, con Cesare I (1768-1830), la famiglia si distinse nell’amministrazione della città ambrosiana e della provincia, mentre i nipoti di quest’ultimo parteciparono entusiasti alla stagione risorgimentale. Uno di essi, Giulio Cesare III (1837-1919), segnò l’apogeo della storia familiare. Intimo amico di Umberto di Savoia fu nominato Gran Cacciatore del Re ed elevato al titolo marchionale. Con Cesare II (1888-1978), discusso esponente del fascismo agrario in Lomellina e nel Polesine, si chiuse la storia della famiglia. Partecipi della cultura di cui erano espressione, lungo i secoli i Brambilla promossero una serie di committenze artistiche qui illustrate: oltre al settecentesco palazzo di città poi ridisegnato da Luigi Canonica, la casata volle dotarsi di un’elegante villa edificata a Castellanza da Pietro Pestagalli. Non può poi essere taciuto l’affascinante Ritratto di Paola Roero di Settime Brambilla (1813-1885) realizzato da Giuseppe Molteni. Rivivono infine nei ricordi di Giuseppe Gerolamo (1814-1887), qui per la prima volta pubblicati e commentati, le gioie delle villeggiature a Castellanza (Va), Caravaggio (Bg) e Sesto Calende (Va): frammenti di intatta fragranza relativi a un mondo che non c’è più.

ISBN:

978-88-94811-67-4

Cm:

17 x 24

Pagine:

192

Finitura:

brossura con alette

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